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EOS R Engadina Recensione

EOS R: prova sul campo nella fotografia naturalistica con Andrea Benedetti

Articolo e fotografie di Andrea Benedetti, Fotografo e Canon Coach

Si è da poco concluso il Capture the Future Tour, un momento di incontro con il pubblico in cui è stato possibile toccare con mano e conoscere da vicino le caratteristiche del nuovo sistema Canon EOS R. Credo che il titolo del tour sia stata una scelta azzeccata, il nuovo sistema di fotocamere e obiettivi darà in futuro delle nuove possibilità sotto tutti i punti di vista, a cominciare dalla gestualità rinnovata e dalla maneggevolezza delle attrezzature. In questi appuntamenti è stato possibile assistere a diversi seminari e con lo staff Canon avevamo pensato che poteva essere interessante raccontare le impressioni di un utilizzo sul campo della nuova fotocamera. Oltre ad averla usata per un servizio fotografico professionale insieme alla EOS-1D X Mark II, mi sono occupato del test del nuovo sistema in ambito naturalistico. Non mi soffermerò sulle caratteristiche tecniche, sono abbastanza semplici da reperire e credo soprattutto che non rivelino le vere potenzialità della fotocamera e dei nuovi obiettivi. E’ sufficiente tenere presente che siamo in linea con quello che le EOS consentono di fare, tanto che la EOS R accanto alla fotocamera professionale EOS-1D X Mark II ha fornito immagini indistinguibili che hanno permesso di costruire un servizio apprezzato e credo che questo sia il test più importante di tutti. Il sensore da 30 megapixel basato sugli standard della 5D Mark IV è un’ottima garanzia di successo. Ciò che mi ha sorpreso positivamente nell’uso per la foto di natura è che il cambiamento porta con sé solo vantaggi e nessun compromesso di qualità o usabilità. Aumenta la flessibilità d’uso dell’intero sistema EOS e in più si aggiungono funzioni interessanti che consentono di portare a casa la foto con più facilità e comodità, come per esempio lo scatto totalmente silenzioso, con il quale si riesce a non spaventare gli animali da distanza ravvicinata; oppure le assistenze visive e il display orientabile, che danno un estremo comfort di ripresa per la messa a fuoco in manuale e per inquadrature interessanti ma spesso scomode per il fotografo (la macrofotografia non sarà più la stessa).

Ci troviamo in Engadina, una regione della Svizzera al confine con l’Italia, famosa per le sue località sciistiche; più precisamente siamo nella Val Roseg, meno conosciuta per le settimane bianche, ma con una particolarità naturalistica davvero interessante. Passeggiando per il bosco, anche in luoghi molto frequentati, ci si rende subito conto che gli animali non hanno la consueta diffidenza nei confronti dell’uomo ed è possibile fotografare molte specie di passeriformi da distanza veramente ravvicinata.

È sufficiente trovare un punto adatto lungo il sentiero per allestire con estrema facilità un vero e proprio set fotografico.

 Il materiale utilizzato:

Anche il treppiede con la testa dedicata all’uso del teleobiettivo, il diffusore per il flash portatile e la clamp con il magic arm sono stati utili accessori. Volevo verificare due aspetti molto importanti a mio avviso per i fotografi:

  1. la compatibilità del sistema con l’adattatore e le ottiche EF con qualche anno sulle spalle e con tutti gli accessori del sistema EOS. I fotografi hanno costruito negli anni il proprio corredo fotografico e potrebbe essere “traumatico” cambiare l’innesto fotocamera- obiettivo;
  2. mi interessava particolarmente la verifica del funzionamento dell’esposizione automatica del flash, il nostro ETTL II che consente una comodità di ripresa irrinunciabile in tantissimi campi d’applicazione.

La tecnica

L’utilizzo del tubo di prolunga consente la riduzione della distanza minima di messa a fuoco e, di conseguenza, ci si può avvicinare al soggetto fino a riempire il fotogramma con esso. Per quanto riguarda il flash, la grande comodità dell’esposizione automatica consiste nel poter scegliere in tutta tranquillità l’esposizione per lo sfondo (in M) e lasciare alla fotocamera la decisione della quantità di luce necessaria per schiarire il soggetto. È importante la posizione del flash per la direzione dell’illuminazione ed anche una corretta diffusione della luce per non avere ombre troppo dure. Quello che mi interessava particolarmente era mantenere l’atmosfera del bosco nelle foto, il modo in cui i colori si fondono nella porzione fuori fuoco dell’inquadratura e, per farlo, siamo costretti a salire con la sensibilità ISO. Questo ci aiuta anche a congelare i movimenti dei soggetti con un tempo abbastanza rapido, si tratta infatti di animali con un elevato metabolismo e si muovono molto velocemente. Per questo la funzione dello scatto con il flash ad alta velocità torna utile. La EOS R risponde perfettamente a tutte queste richieste, esponendo correttamente in tutte le condizioni e in più senza nessun timore delle altissime sensibilità. Qui sotto il confronto tra l’immagine senza l’uso del flash e quella in cui il lampo ha illuminato il soggetto.

Conclusioni

Sia per la compatibilità con gli accessori sia per l’efficacia degli scatti con il flash wireless tutto è andato come mi aspettavo ed è bello consolidare la fiducia nei confronti del partner principale del proprio lavoro. La EOS R è certamente una soluzione validissima per la foto di natura. Pur non essendo una fotocamera specializzata nelle riprese d’azione dà al fotografo la possibilità di avere un secondo corpo non ingombrante e pesante con in più l’aggiunta di nuove potenzialità e funzioni. È una grande comodità usarla per esempio con un obiettivo RF 35mm f/1.8 Macro IS, per avere con sè uno strumento perfetto per raccontare il contesto del nostro lavoro, il paesaggio e in più avere uno strumento per la macrofotografia compatto e di elevatissima qualità. Sarebbe anche perfetta per affrontare le situazioni più impegnative dove occorre risparmiare sul peso, come le escursioni in montagna (un paio di etti in meno rispetto a una EOS 5D sembrano poca cosa ma possono fare la differenza). L’aspetto più importante di questo cambiamento a mio avviso è il grande rispetto dimostrato nei confronti del lavoro dei fotografi: questa è stata di sicuro una delle linee guida nello sviluppo del nuovo sistema R. Il fotografo avrà tutto il tempo per decidere in che modo affiancare la fotocamera al proprio corredo senza nessun sacrificio in termini di compatibilità e con la certezza di avere uno strumento affidabile (la EOS R mantiene anche le stesse batterie delle serie EOS 5D, 6D e 7D, le LP-E6N). Il nuovo sistema, grazie al ridotto tiraggio, consente di raggiungere un livello di qualità eccezionale soprattutto con i nuovi obiettivi ma soprattutto nelle lunghezze focali inferiori al 50mm. Per quel che concerne i teleobiettivi la compatibilità è completa con quelli attuali della serie EF ed essi rimarranno ancora per molti anni lo strumento migliore per la foto di natura. Il sistema EOS R consentirà ai fotografi nel prossimo futuro un nuovo e più alto livello di qualità, una caratteristica indispensabile per fare la differenza.

Articolo e fotografie di Andrea Benedetti, Fotografo e Canon Coach


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